
“ Sono un pluripremiato creatore di paesaggi sonori audio, mixtape e collage sonori che trasportano l’ascoltatore in un tempo e in un luogo diversi.” Con queste parole, James Errington, podcaster, presentatore radio e non ultimo Centre Director del Cambridge Centre Of Languages Limited, si presenta al pubblico ed illustra ciò di cui potemmo fruire, ascoltando il podscast, oppure andando sul sito Centuries Of Sound.
Si tratta di un progetto enorme, che si pone come fine, quello di farci ascoltare i suoni dei secoli scorsi; si inizia infatti con il 1859 e si arriva fino ai giorni nostri. Mixati in puntate di varia durata, i suoni spaziano da dialoghi di politici, di attori, spezzoni di canzoni, si può ascoltare il suono di una sirena, alcuni secondi di una trasmissione radio.
Un progetto monumentale ed ancora in corso, per pubblicare mixtape per ogni anno di suono registrato, mettendo insieme l’intera storia del suono, dal nerofumo alla gommalacca, poi il vinile e tanto altro. In parte progetto di ricerca audio, in parte documentario storico, un’esperienza di ascolto che è tanto piacevole quanto educativa
Facendo una panoramica tra le annate, si può notare come siano cambiati i suoni, si può notare l ‘evoluzione e la miglioria delle registrazioni e delle riproduzioni, si può ascoltare anche la differenza di linguaggio dei discorsi politici, e si puoi notare come siano scomparse alcune cose, come con il passare del tempo alcune sigle di programmi radiofonici, alcuni jingle siano spariti o mutati in qualcosa di diverso.
Ascoltando il primo anno inserito, il 1859, c’è la suggestione di poter ascoltare la prima voce mai registra, se ci si pensa, è la prima volta in cui una voce umana viene fissata, impressa su un supporto fisico, ed alla quale viene data la possibilità di attraversare e di viaggiare nel tempo. Una preziosa testimonianza per capire come fino alla metà del 1800, la voce umana e quindi i relativi discorsi, potevano essere ascoltati o dal vivo, oppure tutto ciò che veniva detto, poteva solo essere raccontato oralmente, senza la possibilità di poter attingere alla fonte originale, e quindi, il tutto soggetto alle tendenziose modifiche del narratore.
Ogni anno di mixtape è accompagnato da una spiegazione dell’autore e dalla playlist, dove scorrendo si possono incontrare discorsi del 1912 di Theodore Roosevelt sulla libertà delle persone e sul diritto delle stesse a governare; nel 1931 una registrazione di Duke Ellington e la sua orchestra di “Creole Rhapsody”, un discorso di Winston Churchill alle elezioni generali, “Lazy River” e “Sturdust” di Louis Armstrong, fino ad un discorso di Gandhi.
La grande differenza tra i primi anni del secolo scorso e gli anni a noi più prossimi, è la quasi totale mancanza, nei secondi, di spezzoni di film o di discorsi, nel mix del 2018 per esempio, ci sono solo brani musicali e nessun pezzo parlato. Che al giorno d’oggi ci siano meno oratori e pensatori interessanti è evidente a tutti, ma quando si fanno dei paragoni, la cosa ci lascia con un piccolo senso di smarrimento, ci lascia con la sensazione che su questo treno in corsa, nessuno sappia veramente dove sono i comandi e dove tutti stiamo andando, sembra come se chi è al posto di guida improvvisi il tutto senza un fondo di pensiero o idea realmente concepita dal proprio cervello; a questo carrozzone terracqueo, sembra manchi la riscoperta delle idee, dei suoni e della conoscenza del passato, solo riscoprendoli credo si possa evitare di fare gli stessi errori.
Centuries of sound quindi, può rappresentare anche una guida, uno spunto per poter approfondire alcuni temi che si possono ascoltare tra una battuta di Groucho Marx ed il suono dei passi della marcia dei soldati nel 1892. Qui c’è il link dove chiunque può ascoltare i mixtape, e Qui c’è il link che riporta alla raccolta su Spotify del podcast che ha vinto la medaglia di bronzo nel 2019 ai British Podcast Awards nella categoria Bulleyes.