
Immaginate di accendere una mattina la vostra radio e ascoltare lo speaker che vi racconta dell’ uscita del nuovo disco dei Pink Floyd, oppure del disco del mese votato dalla redazione, fin qui niente di strano; la sorpresa è scoprire che l’ultimo uscito è “The Wall” e che “Regatta De Blanc” è il disco mese di settembre, ma del 1979…! Ma come, il calendario indica un giorno di aprile del 2020
e questo tizio parla al presente e si trova nel 1979? Tutto è possibile se il tizio in questione si chiama Alessandro Pogliani ed il podcast che state ascoltando e che è da lui curato è “Radio e Torno”. La genialità di Alessandro è stata quella di vestirsi da crononauta e viaggiare nell’ etere andando indietro di quarant’anni, raccontandoci mese per mese quello che accadeva in quel periodo, ma parlando al presente proprio come se lui fosse li. Ho conosciuto Alessandro ascoltando la trasmissione Blah Blah Blah Ondarock On Air, dove ogni tanto effettua qualche blitz, e dove anche lì interagisce con i propri interlocutori del futuro raccontando il suo presente, e mi ha subito rubato l’orecchio per via della sua preparazione musicale e per la vasta gamma di aneddoti che arricchiscono le sue dirette. Come già detto, nel suo appuntamento mensile ci fornisce informazioni sui nuovi dischi in uscita facendoci ascoltare uno o due brani più significativi, ci annuncia le scelte della redazione in merito ai dischi del mese, ci racconta di ciò che accade nel passato, e spesso dedica le puntate a degli speciali nei quali si concentra su temi specifici, spiccano per esempio quello sul Giappone 1979, l’ottimo speciale su Frank Zappa, su Hancock e Mingus del 1979 o quello sulla musica tedesca. La prima puntata messa in onda è quella del gennaio 1977 e molto significativo e calzante è lo slogan che lo accompagna fino ad oggi, “un programma radio da ascoltare tra quarant’anni”. In questo periodo di quarantena è di certo un ottimo ascolto e potete iniziare da qui, oppure potete scaricare la app di Mixcloud, per imparare a conoscere, riscoprire o magari per ricordare qualche chicca della musica del nostro presente che fu. Le puntate durano all’incirca un ora, ed è un ora che vola leggera nello spazio-tempo dell’etere. Non ci resta che aspettare quarant’anni e vedere se magari leggerà questo post, ci aggiorniamo nel 2060 allora.